Come ben sapete il congiuntivo è un modo verbale che gli italiani bistrattano (= trattano male) molto, ma che io penso vada salvaguardato e protetto, un po’ come i panda e le balene, credo però che sarà la sua stessa forza a farlo sopravvivere.
Prima di ascoltarne la bellezza e la musicalità ecco qualche sintetica annotazione didattica:
Al di la delle regole che sono molte e varie credo che una delle migliori -per chi lo studia- sia quella di sentirlo usare e poi chiedersi perché o, per chi predilige un apprendimento più naturale, provare a riprodurre le frasi che si sono sentite.
Per alcuni la lingua è un po’ come imparare il testo di una canzone che si ama, poco alla volta si memorizza, si comincia a canticchiarlo e a usarlo nella vita, cioè si fa ricorso alle parole della canzone per esprimere i propri sentimenti.
Visto che il congiuntivo è parte importante della lingua, dovremmo cercare di “canticchiarlo” 🙂
Nelle canzoni sono molti i congiuntivi che si possono incontrare, quindi vi propongo una canzone che a me piace molto: “Sono come tu mi vuoi”. Questa canzone è stata cantata per la rima volta da Mina (una delle più importanti cantanti della musica leggera italiana), nel 1966 -credo-
poi, qualche anno fa, Irene Grandi ha deciso di rendere omaggio a Mina e ha riproposto la canzone con un arrangiamento pop-rock, molto più adatto al proprio modo di cantare.
Vi propongo di vedere le due versioni che ho qui inserito, se poi vi appassionate c’è anche una versione mixata che le sovrappone entrambe =)
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Il testo, che ovviamente prevede più di un congiuntivo, lo potete leggere, analizzare 😉 e apprezzare sempre qui sul blog, dove ho anche segnalato i congiuntivi. Spero vi piacciano entrambe le versioni. Fatemi sapere quale preferite!
Naturalmente credo che il congiuntivo si salverà da solo, al di là dei tentativi di annientarlo che molti parlanti mettono in atto quotidianamente. La canzone italiana (anche quella del nuovo millennio), fa largo uso di questo modo verbale, e non solo il mondo della musica sembra proteggerlo: accanto al presuntuoso ed egocentrico “penso che è”, il semplice e a dir poco banale “penso che sia” è saldamente attestato anche nei parlanti meno sofisticati che ne riconoscono ancora il valore di opinine personale rispettosa di quella altrui.
Sono comunque molti i casi in cui è possibile sentirlo usare, anche se la scelta stilistica viene sempre meno apprezzata. Non credo quindi alla necessità di fare allarmismi o di preoccuparsi in modo esagerato, credo però all’importanza di continuare a usarlo e a insegnarlo a chi italiano non è, nonostante sia così tanto bistrattato.
Italian subjunctive mood and songs « learn Italian language said
[…] new piece of grammar information about the subjunctive mood: [leggi in italiano: è […]
bau…stelle? « Acid Juicy said
[…] Monica Corrias insegna italiano a studenti stranieri che amano l’Italia e l’italiano e, a proposito del congiuntivo, suggerisce di ascoltare Sono come tu mi vuoi, nelle due interpretazioni di Mina e di Irene […]
alina said
la musica e bellissima il congiuntivo non mi piace molto ma forse in future
Monica Corrias said
sai, la musica permette di avvicinarsi alla lingua: è questa la cosa importante.
Buon ascolto!